Il lavoro è un diritto,
la cittadinanza è un valore. Vota!
Nei prossimi mesi saremo chiamati a rispondere all’appello al voto per quattro referendum che riguardano il tema lavoro e un referendum che riguarda la concessione della cittadinanza italiana.
Le ACLI, pur non avendo partecipato alla raccolta firme per la presentazione di questi quesiti referendari, ritengono che si tratti di una sfida importante per riportare il tema del lavoro dignitoso e del riconoscimento dei diritti di cittadinanza agli stranieri al centro delle agende politiche. Come ACLI, quale associazione dei lavoratori e delle lavoratrici, siamo infatti da anni attivi in numerose campagne che mettono al centro “pace, lavoro e dignità”, in quanto rileviamo e denunciamo da tempo nel nostro Paese un pericoloso arretramento che riguarda l’indebolimento delle tutele sociali, la riduzione della libertà di espressione e in particolare dell’espressione del dissenso, la colpevolizzazione delle fragilità sociale, l’aumento delle disuguaglianze, il disinvestimento nelle politiche sociali, la disumanizzazione dell’economia, la deriva securitaria nella gestione delle politiche di accoglienza… Per questo, siamo anche tra i convinti promotori della rete la Via Maestra che costruisce proposte, mobilitazioni, azioni concrete per chiedere che vengano garantiti concretamente i diritti costituzionali attraverso le leggi, le politiche e la concretezza dell’azione politica. In questo quadro, i referendum sul lavoro che ci accingiamo a votare hanno sicuramente il merito di ridare maggiore forza negoziale ai lavoratori e di riporre il lavoro al centro e a fondamento della politica del nostro Paese, secondo un’interpretazione coerente al dettato costituzionale (art.1). Il referendum sulla cittadinanza è l’espressione di un tentativo di semplificare il percorso di concessione della cittadinanza agli stranieri che risiedono nel nostro territorio italiano, riducendo a 5 anni di residenza il requisito necessario.